Futuro mafioso in Europa

Non vivi quattro mesi, senza mai muoverti da un quartiere di una città’, se sei l’assassino più’ ricercato al mondo. Si può’ criticare l’imperizia tecnica della polizia belga. Ma questo non spiega l’incredibile vicenda di Salah Abdeslam.  Ha vissuto 4 mesi, imprendibile e introvabile, nel posto dove è’ sempre stato: Mollenbeck, un quartiere di Bruxelles. Uguale a tanti altri delle nostre città’. Che di particolare ha solo questo: il multiculturalismo, la convivenza tra etnie, costumi, credenze, valori. Senza, evidentemente, un civismo dominante: nell’humus tollerante di Mollenbeck un terrorista autore, a pochi chilometri da lì’, di una delle stragi più’ odiose e insopportabili di sempre, la carneficina di giovani europei innocenti, ha vissuto protetto e difeso in un mare di complicita’. Quanti Abdeslam vi saranno ancora? Cosa stanno diventando le grandi citta’ europee? Lasciate alla destra estrema le domande sul caso Abdeslam? Poi non lamentiamoci se prendono voti. Il loro successo e’ il sintomo, non la malattia. Potete pure ficcare la testa sotto la sabbia. Potete chiudere gli occhi, potete ripetere come un mantra i nostri versetti, politicamente corretti, sul multiculturalismo, l’accoglienza, il rispetto delle altrui religioni, l’Islam moderato, l’innocenza del Corano. Potete consolarvi e auto convincervi con gli errori della polizia belga. Non servirà’. Li’ a Bruxelles c’è’ una realtà’ che non si lascia rimuovere o edulcorare: in una città’ centrale e simbolica dell’Europa, la sua capitale politica, Abdeslam, un terrorista pluriomicida, ha goduto di complicita’ di massa e di protezione di un popolo intero di connazionali e islamici normali. Come un mafioso o un camorrista assassino in una città’ del sud italiano di 50 anni fa. In nome del multiculturalismo dovremo assistere a questa deriva civica e regressione della convivenza e delle sue regole nelle nostre città’? È’ questo che ci riserva il futuro? Lo confesso: i versetti multiculturali non scaldano piu’. Abbiamo un problema, signori!

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