Un’accozzaglia non puo’ che perdere: e’ scientifico! Ecco il perche’

I sondaggi sono una cagata. Trump ha dimostrato che, nel paese organizzato da sempre intorno ai sondaggi, questi hanno segnato un flop clamoroso. La gente si e’ fatta smart. Ma delle logiche di previsionalita’ restano. Prendiamo il nostro referendum.  Il vero dato, certo e statistico, di questo referendum e’ che la gente ha capito una cosa: mentre deve distinguere tra cento idee di riforma o legge elettorale avverse a quelle del governo e del SI,  il No e’ unito solo su una cosa: l’opposizione al governo e a Renzi. Via via che il tempo passa il No commette l’errore di evidenziare la sua sola connessione: dare un colpo al Premier ( e cacciarlo). Sfido chiunque ad affermare il contrario. Questa, pero’, e’ la vera debolezza del fronte del No. Altro che sondaggi. Se ci fossero delle teste pensanti (ahime’) in quello schieramento del No dovrebbero considerare due effetti-boomerang della trasformazione del No alla riforma nel No a Renzi e al governo: primo, l’effetto accozzaglia.   Il termine, credo, e’ stato usato non a caso dal Premier. Esso non e’ infatti solo spregiativo. Nella  lingua italiana, guardate un qualunque dizionario, non e’ un banale insulto ( come molti credono) ma un concetto preciso: descrive un raggruppamento di cose o persone “disparate, confuse e prive di logica connessione”. E questo e’ il No: mette insieme, confusamente, tutta la geografia politica da destra a sinistra per un solo obiettivo: cacciare il Premier. E questo, e’ perfino una ragione fisica e newtoniana,  fa scattare negli elettori, un’effetto respingente. Una reazione. E una domanda fondamentale: e poi? L’effetto anti-accozzaglia conferisce oggettivamente al No, in quanto rassemblement totalitario di opposizioni confuse e contrastanti, l’ idea di essere fonte di instabilita’. E checche’ ne dica l’antipolitica, la maggioranza degli elettori, nelle nostre societa’ pur segnate dal populismo, continua a considerare l’instabilita’ un disvalore. Secondo effetto della demente politicizzazione anti-Renzi: l’effetto numero. Se i capi del No fossero intelligenti, arriverebbero all’idea che in un referendum, essendo la domanda semplificata in SI o NO, si da’ vita’, logicamente, a due poli: tutti quelli del si e tutti quelli del No. Molto bene se si tratta di un tema di merito tecnico sottoposto al referendum. Ma se il tema diventa politico, cari signori del No, le cose cambiano e voi state facendo una frittata. La politicizzazione anti-Renzi ha l’effetto di catalizzare intorno alla figura del Premier ( e al suo partito e programma) tutti  i consensi di chi votera’ SI. Sapete che significa amici del NO? Che mentre voi siete tecnicamente “accozzaglia” ( state insieme tra voi senza condividere obiettivi, prospettive e programma), Il Si all’opposto  condivide obiettivi, prospettive e programma. Ed ha pure un leader giovane abbastanza per decidere, in caso di sconfitta, di non pensionarsi: avrebbe dalla sua, in elezioni politiche, tutti i voti del SI. E mentre lui quei voti ( anche se fossero un po’ meno dei voti dell'”accozzaglia” del No ) non deve dividerli con nessuno: sono per lui, i vostri NO amici cari saranno votinda dividervi in 15 o 16 liste, partiti, gruppi e gruppettini in lotta tra loro. Per cui Renzi puo’ perdera’ la battaglia ( il referendum ) ma con gli stessi identici voti vincerebbe, facilmente, la guerra: le elezioni politiche. Ma, secondo me, l’effetto “accozzaglia” avra’ per voi del No una conseguenza devastante anche da subito: perderete il referendum. Non illudetevi dei sondaggi. 

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