2017: che non sia un disastro 

2017: l’augurio? Che non sia l’anno della restaurazione. Anzitutto di uno storico difetto italiano: il lassismo e la mediocrita’ in economia. Ce ne sono tutte le premesse: nessuno, ne’ al governo e ne’ all’opposizione, parla dell’ economia del paese, dei pericoli che incombono, delle riforme da fare per evitarli e delle urgenze economiche vere per evitare il disastro. Qual’e’ il disastro? Che il 2017 non avviii la ripresa e un tasso positivo di crescita ( non effimera) del Paese. Purtroppo sta, invece, succedendo questo. Nessuno parla dei temi economici. Prendiamo il salvataggio del Monte dei Paschi. Tutti consentono. Ma poi l’unica cosa che interessa sembra essere solo il solito refrain delle “responsabilita”, di chi paga, di chi deve andare in galera, di quanti processi si faranno o non faranno: una politica incompetente ma intossicata, interessata solo e sempre a farsi la guerra. Ma con argomenti di morbosita’ giustizialista. Che non affronta mai il vero merito delle cose. Dietro al Monte dei paschi, invece, si sta delineando una partita che, per l’Italia, puo’ rivelarsi il disastro. E la politica parla d’altro. Qual’e’ questa partita? Che in Europa vinca il partito di chi ( non solo tedeschi) sostengono: ” in Italia torna l’inaffidabilita’, l’indifferenza al debito e alle riforme. E’ il caso allora di parlare di un regime speciale per l’Italia nell’Euro. Per mettere l’Europa al riparo del pericolo italiano”. Questa e’ la ghigliottina che si va profilando. E guardate: stiamo dando argomenti a questo giudizio di molti europei. L’uscita di scena del governo Renzi si sta accompagnando ad uno scenario che alimenta e giustifica la diffidenza europea. Abbiamo un governicchio che tace sui temi economici. L’alibi e’ che deve durare poco. E invece si sa gia’ che durera’ non poco. Si fosse votato a gennaio avremmo avuto un governo vero per tutto il resto della legislatura. Non si votera’ mai ( se non alla fine della legislatura ) ma con un governo, rabberciato e fotocopia, che va bene a tutti perche’ si sa che non fara’ e non puo’ fare nulla. La politica di Gentiloni ( Mattarella) e’ la fotocopia non del governo Renzi ma di un governo doroteo degli anni 60. Dice, infatti, Gentiloni: ” il nostro compito non e’ promuovere alcunche’ ( legge elettorale o qualunque riforma). Il nostro compito e’ assecondare il Parlamento e le sue decisioni”. E’ il governo doroteo: faccio nulla, governicchio, non pesto piedi, assecondo tutti. E cosi’ duro! E’ la cosa piu’ disastrosa che si possa fare per l’Italia oggi. Il dovere di Mattarella era quello di dare al paese o elezioni subitissimo o un governo vero. Noi abbiamo bisogno di un governo nel 2017. Non tra un anno, anzi due. Il governicchio-fotocopia, cioe’ la versione debole, finta, impotente del governo precedente e’ una iattura. Renzi l’ha subita. Ma forse anche supportata come male minore: ha sbagliato. Occorreva tener duro: o elezioni subito a gennaio o governo vero, senza scadenze. La terza via, governicchio, si rivelera’ un disastro: avremo un governo impotente e inattivo per il resto della legislatura. Per l’economia e gli interessi italiani sara’ una catastrofe. Renzi stava conducendo, con l’Europa, una partita: realizzare condizioni immediate perche’ il 2017 fosse l’anno di aggancio ad una ripresa della crescita economica. Questo non riguardava solo l’approvazione ( senza bocciature europee) della legge di stabilita’. Renzi aveva intavolato una partita a scacchi, il cui esito non era ancora scontato, sui temi della flessibilita’ dei parametri, del patto di stabilita’, del fiscal compact, dei salvataggi bancari ecc. Chi prosegue questa trattativa? Il debole governicchio di Gentiloni? Ecse non si vota subito quando si riprende questa trattativa? Nel 2019? E nel frattempo che fara’ l’Europa? E’ evidente quello che fara’: la voce grossa. Stanno gia’ usando il salvataggio del Monte dei Paschi (costato nemmeno un terzo di quello che e’ costato a Germania , Spagna e altri salvare le proprie banche) per alimentare il “pericolo italiano”: quello di una paese che torna al lassismo, ai salvataggi pubblici, all’indebitamento, al disimpegno dalle riforme. Per arrivare al vero obiettivo dei tedeschi e di altri: imporci un regime speciale di controllo, vigilanza e commissariamento. Hanno argomenti per diffondere questo “timore dell’Italia”? Purtroppo si. La verita’ e’ questa: abbiamo un governo-governicchio che non parla di economia ( se non per le inutilita’ simboliche, antiche e ideologiche della sinistra Pd ) e un’opposizione che che pensa solo a come posizionarsi per future ( sempre piu’ lontane) elezioni. Ovvio che l’Europa diffidi e abbia paura. Pagheremo il conto di questa mediocrita’ nazionale. Andra’ presentato al Presidente Mattarella ma a tantissimi altri: ai tanti balenotteri bianchi che ritornano e che vedono nella mediocrita’, nel tran-tran per duracchiare, nelle furbizie per durare al governo, il campa cavallo doroteo; ad una sinistra povera, schematica, scarna che non ha piu’ diseno o afflato riformista e si liquefa su piccole e inutili rivincite simboliche ( vouchers, articolo 18 e via fessizzando ); a una destra inconsistente e inutile; ai cinque stelle ignoranti e attempati ancora nel populismo logorroico e opportunista. Auguriamoci tutti che questo scenario per il 2017 sia del tutto sballato. Me lo auguro io per primo. 

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